Un giorno di lezione
Un giorno di lezione
Oggi ho iniziato la lezione continuato sulla linea del dettato, con risultati non molto esaltanti. Ho deciso di iniziare con un dettato, per rinforzare le capacità di scrittura, che come ogni docente sa richiedono molto esercizio e tempo per essere acquisite. Ma ho dovuto smettere per il totale disinteresse del ragazzo, che non sembra comprendere che la scuola è un luogo per imparare e non un posto per svolgere attività ludiche. A questo punto mi sono accorto che stavo facendo i conti con le routines che ogni ragazzo disabile purtroppo crea con il tempo. Infatti ogni discente H, crea delle abitudini, comportamenti standard che a volte si ostina a tenere, forse un modo per spiegarsi il suo ruolo, oppure uno standard che si convince essere necessario tenere. Ho cercato oggi di rompere queste abitudini, che se mantenute possono essere molto dannose per la sua carriera didattica. Mi sono però scontrato con le problematiche che sollevano purtroppo gli alunni di questo tipo, l’impossibilità di adattarsi a situazioni nuove. Inoltre ho dovuto fare anche i conti con comportamenti sbagliati che costituiscono rinforzi negativi. Così nell'impossibilità di continuare il dettato, ho deciso di optare per un insegnamento più pratico, che impiegasse la sue capacità manuali e mentali, niente di complesso, solo comprare qualcosa alla macchinetta della scuola e riportare un piccolo resto, esercizio che ha svolto con una certa velocità e con ottimi risultati. Anche se devo però constatare che ho dovuto andare a recuperarlo per i corridoi della scuola. Il rispetto delle regole scolastiche non è il suo cavallo di battaglia. Riuscito a riportarlo in classe con una esterna fatica. Ha pensato di appropriarsi del mio tablet per giocare. Cosa questa grave, perché costituisce un rinforzo negativo, così ho fatto cessare quest’attività per continuare un dettato. Attività che mi sembra ogni giorno sempre più gravosa anche se utile perché è di questo che ha bisogno. Ho anche pensato di procedere con delle registrazioni degli insegnamenti. Ossia prima spiegargli l’argomento da imparare, e poi procedere con delle registrazioni, per dargli modo di riascoltare, ciò che avrebbe prodotto. Ma non ho potuto sperimentare questo esercizio, così ho pensato di concentrarmi sul rispetto delle regole scolastiche dialogando direttamente con lui. Esercizio che aveva lo scopo di fargli comprendere i comportamenti da tenere in classe. Devo però constatare che dovrò cambiare strategia, forse lavorando più con rinforzi ludici riconducibili a cose che sembra essere in grado di capire. Anche se devo dire che non c’è verso di convincerlo quando si piazza in testa una cosa, come molto altri ragazzi come lui. Cercherò di far capire l’alunno che deve chiedere il permesso di usare cose che non sono sue, come il mio tablet che sembra usare come se fosse una sua proprietà. E se tale permesso gli è negato deve fare il bravo. Deve inoltre comprendere il rispetto delle regole scolastiche, come non disturbare la lezione, del del vivere civile, come non aggregarsi con altri per non fare baldoria. Nei prossimi giorni mi concentreró si questi obiettivi fondamentali almeno per tenerlo in classe. Del resto la socializzazione è uno degli scopi fondamentali di un docente di sostegno.
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