Sperimentazione e riflessioni
Sperimentazioni
Ieri, ho sperimentato la scrittura assistita con un alunno che non sa scrivere, a causa di un grave deficit da cui è affetto. Così ho pensato, in considerazione, delle difficoltà che ha, di ricordare le lettere, che forse usando un’applicazione con scrittura assistita si poteva almeno alleviare il problema. Come noi sappiamo questi applicativi sono dotati di tastiera, che come tutti sappiamo riporta le lettere senza bisogno di ricordarle. L’unico inconveniente e che il discente deve saper riconoscere i lemmi dell’alfabeto. I risultati sono stati migliori della scrittura a mano libera. Ed è stato più semplice ricordargli il grafema che non riusciva a scrivere. Le difficoltà non sono state però azzerate perché, un deficit è difficile da superare, però la scrittura è stata meno difficoltosa, ed il lavoro è ad oggi ancora tanto. Devo dire che pure in questo caso, ho riscontrato le stesse difficoltà avute con il dettato tradizionale. Ossia: perdita di concentrazione dopo poco tempo, scrittura presillabica, difficoltà ad associare i suoni alle rispettive sillabe, anche semplici, difficoltà a ricordare la grafia di alcuni suoni, confusione della f, con la v, della d con la t, riconoscimento del solo suono vocalico o consonantico, solo dopo diverse ripetizioni, grave difficoltà ad associazione i due suoni insieme; vocalico e consonantico insieme in un'unica sillaba. Difficoltà a discriminare tra i suoni q e cu, confusione delle grafie q e p, assenza delle doppie, degli apostrofi, difficoltà a collegare suoni della stessa parola, mancanza del concetto di spazio fra due parole, inconsapevolezza di quando un suono è finito, stanchezza dopo poco tempo. La visione del tablet inoltre lo invogliava a scrivere, eliminando le sue resistenze, perché pensava alla ricompensa di poter usare il media per scopi ludici a fine lezione. Ricordo sempre l’importanza delle piccole ricompense che aiutano a smussare certe resistenze, ed invogliano a studiare più volentieri. L’importanza di fare attività che possono essere utili e che vuole fare è fondamentale per il discente, perché solo così si può sperare lavori volentieri e gli obiettivi vengano raggiunti con minore fatica. Requisito fondamentale per poter fare un buon lavoro. Occorre inoltre trovare attività interessanti e che contemporaneamente giustifichino il ragazzo. Ma siamo però quest’anno senza risorse adeguate. Io stesso devo usare il mio tablet. E devo continuamente lottare per tenerlo in classe. Inoltre lavorando con una platea difficile come quella di quest’anno, un approccio educativo che comprenda il dialogo è necessario. Lavorando con una platea che arriva da un ambiente ad alto rischio, l’ascolto ed il dialogo educativo sono fondamentali. Comprendere le difficoltà che ha un allievo è fondamentale. Inoltre con la platea di quest’anno la classica didattica non è praticabile, occorre dialogare direttamente con l’alunno e trattarlo come un giovane uomo, ossia capace di comprendere ma comunque soggetto da guidare. Anche se devo dire che le classi di quest'anno anno, sono ottime scolaresche, che da un punto di vista disciplinare non danno grandi problemi. Solo un po’ rumorosi ma fondamentalmente hanno accettato la figura del docente di Sostegno, come un amico.
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