Rapporti personali
Rapporti personali
Oggi vi parlo di un aspetto del mio lavoro molto trascurato, ma senza il quale non si potrebbe materialmente mettere piede in classe. Il rapporto personale che si crea fra un docente e i suoi discenti. Ossia quel complesso di modi di fare che creano stima rispetto fra gli esseri umani. Tenendo sempre presente che lavoriamo con ragazzi con una visione tutta loro della realtà e non è detto che sia sbagliata o strana. Ma semplicemente personalità in via di formazione, ben definite nelle caratteristiche fondamentali ma ancora inesperte che necessitano dei giusti modi per essere migliorate. Certo ogni ragazzo ha una sua personalità ed una sua sensibilità che deve essere capita. Non si può adottare un metodo unico, ma una maniera che tenga conto delle loro diversità caratteriali. Anche se devo rilevare che i ragazzi che vengono da ambienti simili tenderanno ad avere problematiche e caratteristiche relazionali simili necessitando di un metodo uniforme. Il discorso con i diversamente abili si complica perché abbiamo a che fare con personalità che richiedono tempi di maturazione più lunghi e che possiedono una volontà influenzabile con metodi e maniere diverse. Il tipo di deficit li condiziona molto, non solo nelle potenzialità ma anche nei modi di relazionarsi, a volte assenti, a volte esagerati, a volte normali a certe condizioni. Ma in tutti i casi bisognosi di una o più figure di riferimento, a cui interfacciarsi o con cui interagire. In questo caos se si costruisce un rapporto di stima, non si può che beneficiarne. Molte volte per costruire questo rapporto ho dovuto far finta di non vedere qualche gesto non proprio gentile, o qualche gioco un po troppo forte. In alcuni casi ho dovuto spiegare che alcuni dialoghi e comportamenti non dovevano essere tenuti perché non adatti ad una scuola, e neanche da usare fra persone civili. Con i diversamente abili nel mio lavoro qualche volta ho dovuto usare piccole ricompense e una serie di segni di stima, gesti semplici che sono però importanti per dialogare, e a volte snellire una situazione di stallo, ma anche per semplificare l'attività di docenza. Essendo un docente di sostegno ed avendo a che fare con alunni con difficoltà, molte volte, ho dovuto incoraggiare comportamenti positivi, come tenere in ordine la cartella, portare il materiale didattico, rispettare le regole della scuola, svolgere le commesse in classe, le verifiche ed i compiti per casa. Ma ho dovuto con l’aiuto dei miei colleghi gestire situazioni che rischiavano di degenerare in atti di intolleranza, se non trattate subito e con i giusti metodi. Un intervento fatto allertando le figure preposte al controllo nella scuola, ma anche dialogando in prima persona con i diretti interessati, per far comprendere i modi corretti di relazionare con gli altri. Ho anche incontrato situazioni in cui ho dovuto smorzare abitudini che se non controllate avrebbero influito negativamente sul rendimento del discente. Come l'abitudine di entrare in seconda ora, vigilando per quanto possibile sulle entrate dei discenti. E quando non ho trovato persone che non hanno capito le mie ragioni, non ho potuto che rilevare la situazione per regolarizzare se possibile la mia posizione. Ultimamente sto usando piccoli segni di stima come parole gentili, considerazione per le loro opinioni, e cosa molto bella l’ascolto delle loro piccole storie di vita, come un’esperienza, ho un semplice fatto avvenuto, senza mai giudicarli, ma solo facendo vedere loro un altro aspetto della realtà. Sto usando anche gesti semplici come strette di mano, pacche affettuose, gesti di gioco. In modo da farli sentire accolti. Annoto sul registro i comportamenti sbagliati come è giusto che siano, non dobbiamo dimenticare che sono ragazzi che vanno guidati non assecondati in tutto. Sto cercando di usare i social network per fare lezione. Facendo scrivere piccoli messaggi su whatsapp o direct, per incoraggiare la scrittura corretta e sfruttando le opportunità offerte da questi media in tema di scrittura assistita. Non dobbiamo dimenticare che un docente deve sperimentare nuove strade per raggiungere i suoi discenti. I messaggi una volta inviati vengono fatti ricopiare sul quaderno per favorire un procedimento di elaborazione del testo spedito; semplici nozioni.
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