Esperienze quotidiane di didattica
Esperienze di didattiche
Alle prese con la discalculia, un ausilio da usare per fare le quattro operazioni è la calcolatrice.
Naturalmente occorre, come prerequisito che il discente abbia acquisito il concetto di numero o che sappia almeno riconoscere i simboli. In quella lezione ho usato la calcolatrice per risolvere esercizi con le quattro operazioni, visto che questo alunno era affetto da discalculia. Disturbo del linguaggio che rende difficile, se non impossibile apprendere il far di conto o avere a che fare con i numeri. Ho utilizzato in quella lezione, la calcolatrice presente sul mio tablet. Questo strumento ai giorni nostri è di gran moda e dispone di molte app utili con ragazzi diversamente abili: come l’orologio, la calcolatrice, il calendario. Strumenti che possono favorire la manualità e la sperimentazione. Non è detto che un ragazzo affetto da discalculia non sappia leggere un orologio. Come ho appreso nel corso degli anni una malattia, o un deficit possono avere diversi gradi di gravità. E quindi possibile che ragazzi con deficit identici possano presentare diverse potenzialità anche in relazione, alla carenza da cui sono affetti. Nel caso della discalculia nel 2003 mi capitò di seguire un ragazzo con questo deficit che non riusciva neanche a guardarli i numeri. E poi diversi anni dopo di avere come alunno un ragazzo che nonostante fosse discalculo, riusciva con molta fatica a fare semplici operazioni con le cifre. Tutto ciò per esporre che un deficit può avere diversi livelli di gravità. Un'altra esperienza utile mi capitò quando lavoravo al Pitagora di Pozzuoli, avendo un alunno che per ragioni di salute si assentava, mi capitava spesso di dare una mano ai miei alunni in classe, che erano affetti da disturbo dell'apprendimento (D.S.A.), e mi ritrovai ad osservare, che molte delle caratteristiche dei disturbi osservati negli alunni H, erano presenti anche in questi discenti solo molto più tenui, e a ben vedere con effetti che si riuscivano ad aggirare molto più facilmente. Senza dimenticare che la discalculia, può essere il deficit primario, ma può anche essere la conseguenza di un altro disturbo. Ma tornando all’argomento delle quattro operazioni ho usato la calcolatrice solo per capire se era in grado di usarla e devo dire che sotto guida i risultati sono stati ottimi per un primo approccio. In una seconda lezione mi sono cimentato,con un altro alunno, nella risoluzione di due semplici espressione con i numeri naturali, sempre sotto monitoramento, ho usato la calcolatrice. L’alunno non avrebbe mai da solo risolto dette espressioni. Il metodo usato prevede di ricordare al ragazzo le regole base per risolvere una espressione, e poi aiutarlo nella risoluzione della stessa, con il metodo del problem solving, ossia questo è il problema come possiamo trovare una soluzione e quali operazioni dobbiamo porre in essere per arrivare alla risoluzione del problema. Inoltre per migliorare l’attenzione ho progressivamente cancellato le parti svolte llasciando solo le operazioni da risolvere. Ho continuamente chiesto al ragazzo quali operazioni dovevano essere fatte, mi sono avvalso nello svolgimento delle predette operazioni della calcolatrice del ragazzo. Anche per minimizzare lo sforzo a cui il discente era sottoposto. Ho spiegato prima di intraprendere la risoluzione della commessa che si trattava di un test d'ingresso e che il voto non sarebbe stato messo. Ma devo rilevare che purtroppo il compito si è rilevato fuori dalla sua portata. Però abbiamo ancora tutto l’anno per migliorare. Quando si lavora con alunni diversamente abili, ma con tutti gli alunni la pazienza è fondamentale. Cerco sempre di essere quanto più possibile sereno quando lavoro con loro, per trasmettere un messaggio di tranquillità.
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